Cile ’86
Dopo la dittatura quale libertà ? quale eguaglianza ? quale giustizia ?
In Cile le vecchie classi dirigenti e il capitalismo internazionale vogliono sbarazzarsi di Pinochet, ma pilotando il passaggio ad una democrazia moderata e borghese. Come è avvenuto in Argentina e Uruguay, come si tenta di fare ad Haiti e nelle Filippine.
Ma le masse popolari esprimono la loro volontà di rivoluzione politica e sociale che vuole spazzare via con il fascismo anche le classi sociali che lo hanno prodotto e che sono appunto organizzate nei partiti.
È per questo che i partiti borghesi, dalla DC al PC cileni, nel 1985 non hanno più voluto mobilitarle, dato che non sono in grado di controllarle.
È per questo che i partiti riformisti e moderati italiani hanno smesso di mobilitare i lavoratori italiani in favore della resistenza cilena.
La resistenza attiva in Cile è solo la resistenza popolare e di base ; è a questa che appartengono i 60 assasinati dalla polizia fascista nell’85 e gli 11.000 arrestati ; è sugli abitanti dei « campamientos » che si abbatte la repressione ; è da qui che nascono le manifestazioni di massa e la lotta armata contro il regime sanguinario e feroce di Pinochet.
Martedi 25 febbraio, ore 17, via S. Biagio del Librei 39. Sala del Centro di documentazione ARN
Assemblea dibattito con due esponenti della resistenza cilena in esilio
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Organizzazione Anarco Comunista Napoletana / FAI