soutien à militants

 

 
 

Affichage par année

433 affiches :

 










    [Charge the skunks… Not the ferrets !]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Charge the skunks… Not the ferrets !]. — London Londres : [s.n.], [ca ]. — 1 affiche (impr. photoméc.), coul. (trois  : rouge , noir , vert , papier blanc ) ; 59 × 42 cm.

    • Affiches par pays  : France
    • Lieux d’archivages  : CIRA (Lausanne)
    • Liste des thèmes  : armée  ; contrôle social  ; répression
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  : Aubrey, Crispin  ; Berry, John  ; Campbell, Duncan
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : soutien à militants
    notes :
    descriptif :


    [ texte ; photos (en haut gauche, photos de Rees, Silkin et du Colonel B sur fond de policiers et militaires en action de répression ; en bas droite, photos de Duncan Campbell, Crispin Aubrey et de John Berry (un ancien soldat et deux journalistes en procès pour avoir possédé et révélé des informations confidentielles de la "Signals Intelligence" [SIGINT] à Londres en 1977-1978) sur fond de manifestations de soutien ]

    texte :

    Charge the skunks…

    [photos] Rees — Silkin — colonel B

    If Aubrey, Berry and Campbell are convicted knowledge of many other illegal and repressive actions will be supressed. Fight for ther right to speak and our right to know !

    [photos] Aubrey — Berry — Campbell
    Two journalists and an ex-soldier face trial in September under the Official Secrets Act for investigating and discussing the Army’s information gathering activities.

    Not the ferrets !

    Aubrey / Berry / Campbell defence committee c/o Time Out, 374 Gray’s Inn Road, London WCI, 01-278 2377.

    Hammer Designs (TU). Printing by Anvil Printers Ltd (TU)

    Photos : Chris Davies, Mike Wells, Andrew Wiard (Report), Angela Phillips ; Steve Henstridge, Anthony Jones, PA, The Leveller.


    sources :
     


    [El terror del Estado]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    El terror del Estado]. — [S.l.] : CNT_ (España), [ca ]. — 1 affiche (impr. photoméc.), coul. (deux  : rouge , noir ) ; x × y cm.

    • Affiches par pays  : Espagne
    • Lieux d’archivages  : CDA (FA, Paris)
    • Liste des thèmes  : terrorisme
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  :
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : affaires : Scala  ; soutien à militants
    notes :
    descriptif :


    [ texte ; photos (pompiers après attentat [la scala ?] ? ; manifestation ; etc.) ]

    texte :

    El terror del Estado

    […] de cenetistas en la calle

    si al anarchosindicalismo

    […]

    Scala : […] premeditado por el estado con un objetivo destruir la organización anarcosindicalista y movimiento anarquista


    sources :
     

    1977

    1977

    1977
    Affiches liées







    [No ai lager militari]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    No ai lager militari]. — [S.l.] : FAI_ (Federazione anarchica italiana), (Tipolitografica, stampa la Coop (Carrara)). — 1 affiche (impr. photoméc.), coul. (deux  : rouge , noir ) ; 84 × 60 cm.

    • Affiches par pays  : Italie
    • Lieux d’archivages  : CDA (FA, Paris)  ; Libreria Anomalia (Roma)
    • Liste des thèmes  : antimilitarisme  ; armée  ; justice  ; prison  ; torture
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  : Franceschi, Roberto (1952-1973)  ; Mondo, Bruno Igor  ; Santi, Lorenzo  ; Scanagatta, Roberto
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : soutien à militants
    notes :
    descriptif :
    Symbole(s) utilisé(s) :

    [ texte ; dessin (juge-militaire serrant un étau sur une homme nu et rasé qui lève le poing) ]

    texte :

    No ai lager militari

    Decine,di compagni anarchici, libertari, antimilitaristi, sono detenuti nelle galere militari. Essi non vogliono servire la patria dei padroni e dei burocrati : con la diserzione, la renitenza, l’obiezione totale, esprimono il loro rifiuto.

    Centinaio di proletari sono sequestrati nelle carceri militari per essersi difesi dai soprusi dei gerarchi. Vengono condannati dalla giustizia grigioverde per “insubordinazione”, un pretesto legale che soffoco la loro volontà di libertà.

    Solidarietà con tutti i detenuti antimilitaristi !
    Aboliamo la criminale violenza degli eserciti !

    Scrivete ai compagni detenuti :
    Roberto Francesconi, Carcere Militare di Perschiera del Garda (Verona)
    Lorenzo Santi, Roberto Scanagatta, Bruno Igor Mondo, Carcere Militare di Forte Boccea Roma.
    Sottoscrivete al CAD : Gianni Costanza, CP 12, Palermo, CCP 7/762, specificando “pro detenuti militari”

    Comitato Anarchico di Difesa della FAI - Federazione Anarchica Italiana

    […]


    sources :
     


















    [Lo Stato processa Valpreda, processiamo lo stato]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Lo Stato processa Valpreda, processiamo lo stato]. — [S.l.] : FAI_ (Federazione anarchica italiana), . — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; x × y cm.

    • Affiches par pays  : Italie
    • Lieux d’archivages  : CDA (FA, Paris)
    • Liste des thèmes  : justice  ; procès
    • Géographie, géopolitique et Histoire  : Italie : histoire : 1968—>
    • Noms cités (± liste positive)  : Pinelli, Giuseppe (1928-1969)  ; Valpreda, Pietro (1933-2002)
    • Presse citée  : Umanità Nova (1920-…)
    • Vie des mouvements  : soutien à militants
    notes :
    descriptif :
    Symbole(s) utilisé(s) :

     
    texte :

    Lo Stato processa Valpreda

    Processiamo lo Stato

    1969-1980

    Dopo undici anni lo stato italiano ripropone con arroganza la consunta teoria degli opposti estremismi chiedendo la condanna all’ergastolo di Pietro Valpreda per la strage di piazza Fontana.

    Lo stato non potendo accusare se stesso, vero ed unico mandante di quella strage, cerca nuovamente un capro espiatorio per occultare i suoi delitti nel momento in cui esiste più una reale opposizione e cresce la sua impunità. Oggi come allora dobbiamo impedire che quell’episodio, emblematico della criminalità del potere, venga paradossalmente usato per ridare credibilità allo stato e alle istituzioni. Gli anarchici accusano lo stato italiano sia per la diretta responsabilità nella strage (governo, magistratura, polizia e servizi segreti) sia per aver usato (partiti d’opposizione) la verità sulla strage per acquisire maggiore potere ricattando il governo.

    Gli anarchici ribadiscono che Valpreda è innocente, che Pinelli è stato assassinato, che la strage è di Stato.

    [A]

    Federazione Anarchica Italiana, commissione di corrispondenza

    Umanità nova […]


    sources :
     

    1980
    Affiche liée






    [No alla tortura]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    No alla tortura]. — La Spezia : Comitato di controinformazione, [ & post] ([…] in proprio). — 1 affiche (impr. photoméc. ), coul. (une  : rouge ) ; 84 × 61 cm.

    • Affiches par pays  : Italie
    • Lieux d’archivages  : Biblioteca Archivio Germinal (Carrara)
    • Liste des thèmes  : prison  ; torture
    • Géographie, géopolitique et Histoire  : Brigate Rosse
    • Noms cités (± liste positive)  : Fornoli  ; Petrella  ; Rognoni, Virginio
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : journal mural  ; soutien à militants
    notes :
    descriptif :


    Testo

    texte :

    No alla tortura

    "... il governo ha condotto, conduce, condurrà la lotta al terrorismo nell’ambito della legalità repubblicana e con tutte le garanzie democratiche..." Questa è la risposta che il D.C. Rognoni, ministro dell’Interno, ha saputo dare alle interrogazioni parlamentari sulle torture praticate nei confronti dei presunti brigatisti o tali.

    In contrapposizione a questa dichiarazione ci sono delle denunce presentate dagli avvocati di Petrella e di Rocco e quella di G. Fornoni.
    Esse dimostrano in maniera inequivocabile come anche in Italia la pratica della tortura nei confronti dei prigionieri politici, sia diventata la norma che, anche se non legalizzata, è praticamente ufficializzata. Come si legge nelle denunce, le tecniche di tortura adottate dalla polizia, hanno raggiunto livelli di annientamento psicofisico che vanno ben oltre i classici pestaggi "tradizionali" : si parla infatti di sevizie, pestaggi, spilli sotto le unghie, bruciature da sigarette, ingerimento continuo di acqua salata, e di misteriose iniezioni che fanno perdere il senso della realtà.

    Per quanto riguarda specificamente Flavio, un compagno che ha sempre diviso con noi l’esperienza politica di questi anni (dalla radio, al centro sociale, alla lotta antinucleare), ci risulta, anche se per via ufficiosa, che sia stato torturato. Sappiamo che al momento dell’arresto gli è stato impedito violentemente di avvertire l’avvocato, e che durante il suo fermo a Firenze ha subito un trattamento "speciale" : sembra che sia stato incappucciato, seviziato e sottoposto ad ogni sorta di minaccia.

    Intendiamo denunciare all’opinione pubblica l’ipocrisia di un governo che pretende di farsi paladino dei diritti umani prima in Polonia e ora in Salvador, ma in casa propria avalla dei metodi tanto cari ai regimi fascisti.

    Pensiamo che per impedire questo stato di cose servano a ben poco le interrogazioni parlamentari, (la risposta di Rognoni tra l’altro lo conferma), ma occorre che si crei nel paese una mobilitazione di massa, per difendere quei diritti e quelle libertà che anche la costituzione italiana garantisce ai detenuti.

    Comitato di Controinformazione (c/o R.P.A)

    Serig. in proprio. SP


    sources :
     





    [Solidarité contre l’État : inculpations au journal Pour]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Solidarité contre l’État : inculpations au journal Pour]. — Bruxelles = Brussels Bruxelles : éditions du 22_Mars (Bruxelles) : Groupe autonome libertaire (Bruxelles), [ ?] (22_mars, impr. du (Bruxelles)). — 1 affiche (impr. photoméc.), coul. (une  : noir ) ; [60 ?] × [42 ?] cm.

    • Affiches par pays  : Belgique
    • Lieux d’archivages  : IISG (Amsterdam)
    • Liste des thèmes  : censure  ; contrôle social  ; presse
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  :
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : soutien à militants
    notes :
    descriptif :
    Symbole(s) utilisé(s) :

    [ texte ; photo (tirée du « Kid » de Chaplin) ]

    texte :

    quand les minorités sont bâillonnée, la majorité reste silencieuse…

    inculpations au journal Pour

    Quand l’État a expulsé un immigré, je me suis dit :
    un immigré de plus ou de moins, il n’y a pas de quoi s’inquiéter.
    Quand l’État a tabassé un jeune, je me suis dit :
    un jeune de plus ou de moins, il n’y a pas de quoi s’inquiéter.
    Quand l’État a saisi une radio libre, je me suis dit :
    une radio libre de plus ou de moins, il n’y a pas de quoi s’inquiéter.
    Quand l’État a arrêté un avocat, je me suis dit :
    un avocat de plus ou de moins, il n’y a pas de quoi s’inquiéter.
    Quand l’État a fiché un anarchiste, je me suis dit :
    un anarchiste de plus ou de moins, il n’y a pas de quoi s’inquiéter.
    Quand l’État a inculpé un journal d’expression, je me suis dit :
    un journal de plus ou de moins, il n’y a pas de quoi s’inquiéter.

    Quand l’État est venu te chercher…
    il n’y avait plus personne pour s’inquiéter…

    Solidarité contre l’État

    Groupe autonome libertaires / asbl 22 mars
    2, rue de l’Inquisition - 1040 Bruxelles — Tél. : 02/736 27 76 — 82, rue de la Cible, 1030 Bruxelles


    sources :

    La citation est une déclinaison d’un texte issu d’un sermon du pasteur allemand Martin Niemöller (1892-1984).


    [ 1980 & post]

    [s.d.]

    1987

    1987
    Affiches liées


    [Sur le procès en Assises des anti-franquistes…]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Sur le procès en Assises des anti-franquistes…] / André-François Barbe. — Toulouse : [s.n.], . — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; 61 × 44 cm.

    • Affiches par pays  : France
    • Lieux d’archivages  :
    • Liste des thèmes  : prison  ; procès  ; répression
    • Géographie, géopolitique et Histoire  : Chili  ; Espagne  ; Grèce  ; Portugal  ; URSS
    • Noms cités (± liste positive)  : Alberola Suriñach, Octavio (1928-....)  ; Chitti, Annie  ; GARI (Groupes d’action révolutionnaire internationalistes, 1974)  ; Gransac Sadori, Ariane  ; Guibert, Pierre  ; Haas, Danièle  ; Rivière, Georges  ; Urtubia Jiménez, Lucio (1931-2020)  ; Urtubia, Anne
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : soutien à militants
    notes :
    descriptif :


    [ texte ; dessin (tête de mort avec calot à pompon — les yeux sont occupés par des barreaux de prison auxquels deux mains s’agrippent, le crane est graffité avec une croix celtique, une croix gammée et une potence) par Barbe ]

    texte :

    Sur le procès en Assises des anti-franquistes…

    Ce matin, 19 janvier 1981, nous rentrons dans nos prisons respectives, afin de comparaître comme prévenus dans un procès d’assises que jusqu’alors personne n’aurait cru possible. Nous avons été arrêtés il y a sept ans, relâchés assez rapidement. Les militants espagnols, arrêtés en Espagne en 74 ont, eux, été amnistiés.

    Et en 1981, en France, notre procès sera celui d’individus qui hier ont refusé le franquisme, comme ils ont refusé le régime des colonels grecs et de Caetano.

    Notre procès sera celui d’individus qui, aujourd’hui refusent le régime de Pinochet au Chili, de Videla en Argentine, de Brejnev en URSS.

    Oui, nous condamnons toutes les dictatures et les états totalitaires. Oui, nous soutenons tous les mouvements de lutte qui cherchent à arrêter la main du bourreau, comme c’était le cas lors de l’affaire Suarez.

    Aujourd’hui, à deux mois des élections présidentielles, le gouvernement français se dévoile :
    — en faisant notre procès,
    — en faisant celui de GARI le 14 mars 1981,
    — en enfermant des militants anti-franquistes de l’ETA (Etchave),
    - en permettant que des groupes d’extrême-droite espagnols, liés à des membres de l’OAS tuent et blessent en France en toute impunité,
    — en permettant l’assassinat de Goldmann,
    — en permettant l’attentat de la rue Copernic…

    Devant cette réalité, ce procès est d’autant plus absurde et scandaleux que c’est nous, anti-franquistes, qui sommes considérés comme des criminels et non pas Franco.

    les inculpés signataires : Georges Rivière, Annie Chitti, Lucio Urtobia, Anne Urtubia, Pierre Guibert, Danièle Haas, Ariane Gransac-Sadori, Octavio Alberola

    [… ?]


    sources :

    Couleurs ?
    Paru en décembre 1980 à Toulouse d’après Les GARI, 1974 : la solidarité en actes (CRAS, 2013).


    1977

    1981
    Affiches liées




    [Valpreda è innocente, la strage è di Stato, Pinelli è Stato ucciso]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Valpreda è innocente, la strage è di Stato, Pinelli è Stato ucciso]. — Milano Milan : [s.n.], ([…] in proprio). — 1 affiche (impr. photoméc.), coul. (deux  : rouge , noir , texte en défonce ) ; 70 × 49 cm.

    • Affiches par pays  : Italie
    • Lieux d’archivages  : CDA (FA, Paris)  ; CIRA (Lausanne)
    • Liste des thèmes  : prison  ; terrorisme
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  : Pinelli, Giuseppe (1928-1969)  ; Valpreda, Pietro (1933-2002)
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : journal mural  ; soutien à militants
    notes :
    descriptif :


    [ texte }

    texte :

    Valpreda è innocente

    la strage è di Stato

    Pinelli è Stato ucciso

    Era un fallito, un ballerino di infimo ordine di avanspettacolo, incapace di trovare un posto di lavoro, costretto a dividere una baracca alla periferia di Roma con altri sbandati come lui. Dedito al vizio dell’hascisc e per questo facilmente manovrabile.”

    È con simili considerazioni giuridiche che il "dott." Domenico Porcelli (!), procuratore generale al processo di appello di Catanzaro, ha chiesto nella sua requisitoria-delirio l’ergastolo per Valpreda. Come già ai tempi della sentenza di rinvio a giudizio degli anarchici firmata nove anni fa dai magi-strati romani Cudillo e Occorsio, unica "chiave del processo" la "testimonianza genuina" - pilotata, pagata e a futura memoria -del tassista Rolandi.

    Medesimo il linguaggio, ottuso e spudorato, medesimi gli argomenti, nulli.

    In avanscoperta era venuto, pochi giorni prima, il lurido scriba Indro Montanelli, servo risentito di tutti i regimi, capofila, da sempre, dei calunniatori forcaioli. E vero che il suo tentativo grottesco di sporcare la memoria di Pinelli (con "rivelazioni" di una tale consistenza che gli erano valse un "Se ne vada !" persino da parte del presidente del tribunale) era fallito miseramente, ma la porta era stata di nuovo spalancata : da essa potevano tornare all’attacco, in questo clima di "ritirata", "pentimenti", "riflusso" e infamie, tutti i professionisti della menzogna, tutti gli sciacalli della diffamazione.

    Del resto, era ora che per la Giustizia il cerchio si chiudesse : nell’ottobre 1975 la magistratura aveva già stabilito, per bocca del progressista D’Ambrosio, che la caduta di Pinelli dal quarto piano della questura doveva, "verosimilmente", essere attribuita a un "malore" (quindi, Calabresi e la sua gang di assassini risultavano, per la legge, innocenti) ; oggi bisognava, finalmente, regolare i conti anche con Valpreda.

    Chi può stupirsi se il verminaio statale assolve personaggi come Gioia e Bisaglia e allo stesso tempo chiede il carcere a vita per Valpreda ?

    Esattamente undici anni fa, poche ore dopo l’omicidio di Pinelli, in piena "caccia all’anarchico", da alcuni rivoluzionari fu letta una dichiarazione all’Assemblea Generale dell’Università di Milano e poi tenuta, il 17 dicembre, una conferenza stampa, in cui si affermava senza mezzi termini che : Pinelli era stato ucciso, Val-preda era innocente, le bombe le aveva messe lo Stato.

    Oggi come allora,sostenere a viso scoperto la verità, difendere sino in fondo Valpreda e la memoria di Pinelli, significa difendere la libertà e la dignità di tutti noi. I Porcelli con o senza toga che adesso scodinzolano infervorati e impuniti se lo possono permettere perché i tempi sembrano essere a loro favorevoli.

    Ma non si illudano ! Se oggi la rivoluzione appare lontana, essa è tuttavia sempre più necessaria, e la vecchia talpa continua il suo lavoro sotterraneo.

    Questa stessa società capitalistica in putrefazione, di cui sono i cani da guardia, prepara nelle sue viscere il terremoto che li seppellirà.

    I compagni che non dimenticano

    Milano, dicembre 1980
    Serigrafato in proprio c/o Radio Specchio Rosso - Fantasma (F.M. 103,500)
    Via Mancinelli 21 - 20131 Li. - Tel. 2850348


    sources :