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[Alleanza anarchica italiana]
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Image (fixe ; à 2 dimensions)
- titre :
- [Alleanza anarchica italiana]
- adresse :
- . — Roma Rome : l’ Alleanza libertaria (1908-191),
- description technique (h × l) :
- . — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; 54 × 38 cm
- notes :
- descriptif :
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testo
- texte :
Alleanza anarchica italiana
Cittadini elettori,
In virtù di una illusoria prerogativa statutaria i governanti vi chiamano ad esercitare ancor oggi il mirabolante diritto elettorale, e le sirene del politicantismo, con sfacciata prosopopea, vi consigliano a marciare compatti alle urne par la scelta di coloro che dovranno al Parlamento salvaguardare i vostri interessi e la vostra libertà dalle insidie e dagli attentati dei dominatori e degli avventurieri che militano nelle cricche e nelle camarille della proteiforme tirannide economica, politica e religiosa.
Governanti et politicanti magnificano questa vostra prerogativa come un vero e proprio esercizio di sovranità popolare, mentre non è che la rinuncia della dignità individuale e la dedizione della coscienza collettiva, a tutto profitto degli arruffoni dei molteplici partiti autoritari e dei sicofanti della banda reazionaria che ha nelle mani le redini del potere. Perciò noi anarchici vi diciamo di non prestarvi a questa nuova turlupinatura, respingendo le ingannevoli promesse dei cercatori di voti e le ipocrite adulazioni degli aspiranti alla medaglietta.
Chi vuol dimostrarsi veramente sovrano cioè emancipato da ogni supremazia e da ogni impostura, non deve eleggersi mai padroni, poiché tali sono e non altro i pretesi rappresentanti del popolo al Parlamento, e deve, conseguentemente, disertare le urire e n on votare per nessuno.
Compagni lavoratori,
Voi, più che gli altri, siete in questo-momento oggetto di tutte le tenerezze e di tutte le blandizie dei campioni del politicantismo. Allo di carpire il vostro voto. I candidati si affannano ad assicurarvi l’immediata risoluzione del grave e complicato problema sociale, e tutti giurano mendacemente di condurvi all’indomani della loro rispettiva vittoria nella terra promessa.
E doloroso constatarlo. Coloro che maggiormente avvalorano la menzogna elettorale e danno parvenza di realtà all’utopia delle civili conquiste parlamentari sono appunto certi individui della vostra classe e altri molti appartenenti ad un partito politico che si dice socialista e difensore degli sfruttati e degli oppressi, il quale, di transazione in transazione con la borghesia e defezionando continuamente, ha finito col diventare la negazione assoluta di ogni più elementare principio di uguaglianza e di fratellanza umana.
Ciò non è che la logica conseguenza della tattica legalitaria e della politica parlamentare usata oggi dal partito socialista e da quello repubblicano che, agognando la conquista dei pubblici poteri, concorrono ambedue al consolidamento di uno stato di cose esiziale al benessere generale ed alla realizzazione di un’era di progresso e di civiltà.
Gli anarchici non hanno nulla a rimproverarsi. Essi hanno sempre messo sull’avviso il popolo circa i pericoli del sistema parlamentare, e la storia di tutti i tempi ha dato loro pienamente ragione. Alla borghesia non resta altra ancora di salvezza all’infuori del Parlamento, e contro questo formidabile baluardo dobbiamo dunque, convergere tutta la nostra critica e la nostra azione demolitrice.
Fratelli operai,
Non è dal Parlamento che voi potete sperare la fine dei vostri dolori e delle vostre miserie : non è dal potere, abbia pure l’etichetta socialista, che voi potete attendere la vostra emancipazione, ma soltanto dalla organizzazione sindacale e dall’opera seria e costante della palingenesi rivoluzionaria immune da ogni inframmettenza di politicanti. L’esperienza dovrebbe oramai avervi fatto persuasi che l’allargamento del suffragio elettorale e l’aumentata rappresentanza socialista alla Camera non ha avuto altro effetto che quello di aver dato modo ai governanti di sanzionare la loro opera nefanda in nome della sovranità popolare e del diritto della maggioranza.
Lo spaventoso rincaro dei viveri e delle pigioni, gl’infiniti lavacri di sangue proletari, e la falange innumere delle vittime politiche che stanno soffrendo nelle patrie galere sono là a dimostrare la verità di ciò che noi affermiamo.
Quindi, se non volete rendervi complici dei fedifraghi passati, presenti e futuri, e perpetuare un sistema obbrobrioso condannato a sparire per sempre, astenetevi dal votare, e fate sì che questa vostra astensione sia monito a tutti coloro che vogliono innalzarsi sulle spalle dei miseri, e virile proposito di rivendicazione.
Così e non altrimenti voi potrete dimostrare a tutti gli arrivisti che speculano sulla vostra dabbenaggine che siete nomini e non pecore matte, e che la vostra sovranità consiste nel non voler essere nè servi nè serviti.
Questo è il consiglio degli anarchici, i quali hanno sempre combattuto col popolo e pel popolo, senza chiedere mai nè cariche nè onori, ma smascherando sempre coloro che a tali cose aspirano per soddisfare la loro ambizione di potere e tiranneggiare a loro volta le masse proletarie : e porciò essi sono calunniati e perseguitati dai politicanti, dalle polizie e dai governi di tutti i paesi.
Nessuno si rechi alle urne !
Guerra all’impostura elezionista !
sources :Pubblicato nell’Alleanza libertaria : contro ogni forma di sfruttamento et di autorità, n.40 (Roma : 5 marzo 1909), pagina 4.
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