Accueil > 8859 affiches > La Grande conquista !
[La Grande conquista !]
-
Image (fixe ; à 2 dimensions)
- titre :
- [La Grande conquista !]
- adresse :
- . — Roma Rome : l’ Alleanza libertaria (1908-191),
- description technique (h × l) :
- . — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; 54 × 38 cm
- notes :
- descriptif :
- /B_tout>
testo
- texte :
L’Alleanza libertaria
La Grande conquista !
Lavoratori gioite !
La nube maligna che oscura il sole radioso dell’Avvenire scomparirà finalmente !
Tu, o popolo sarai libero ; tu sarai sovrano !
Eccoti concessa alfine l’arma fatidica, l’arma poderosa con cui potrai divenir padrone del mondo.
Tra poco non vi sarà più fame, non più disagi, non più ingiustizie.
E tutto questo col più lieve sacrificio, col più placido movimento, col più dilettevole giuoco.
Un fogliolino di carta, ecco tutto.
Ma che scioperi, una che resistenza, che insurrezioni !
Non più violenza, perdio !
Giù le armi, lavoratori ; giù le armi, soldati.
Ecco la grande conquista !
Tu o popolo, con la scheda invierai ai pubblici uomini tuoi, che faranno leggi in tuo favore. Così si faranno aumentare i salari, diminuire la pigione, ribassare il pane ; aboliranno l’esercito e la proprietà privata : scacceranno i ministri, i regnanti, i preti, i padroni, e proclameranno in questo modo il nuovo sole dell’Avvenire.
Esulta, esulta o popolo !
Quest’arma è fatata.
Essa esisteva, è vero : ma erano pochi a possederla ed ecco perchè in trent’anni di prova, dopo tante lotte, non fu possibile conquistare du più, nè dispensare dai pubblici poteri la giustizia sociale.
Oggi però il diritto d’adoperar quell’arma è stato elargito a moltissimi, a quasi tutti i cittadini.
Quindi ora s’otterrà di certo lo sperato successo.
Tu vedrai, o buon popolo, che non appena andranno al potere i tuoi rappresentanti la miseria sparirà d’incanto, la proprietà privata sarà abolita, la borghesia si ritirerà mogia, mogia, scusandosi tanto d’averti incomodato fin qui, ed i soldati faranno il presentat’armi ai nuovi conquistatori.
Tu, o popolo, credi pus questa e rallegrati, che in ora si funesta una vittoria simile giammai non si sognò !
O eroi di Garibaldi, martiri della Comune, oh !… la vostra gloria è oscurata !
Largo ai novelli geni !
Date, date loro il meritato guiderdone…
Che importa se il popolo sente ancora lo spasimo d’un’altra spremuta ?
Sicuro, date loro migliaia di lire, date pure a costoro l’indennità… par tanto danno.
Ecco i primi atti di uguaglianza, di disinteresse ; ecco i primi sgravi delle nostre miserie, eccola un po’ d’abolizione della nostra miseria, causata dalla proprietà privata, dal nostro scarso salario.
Ora è venuta davvero la cuccagna !
E la vedrai, o popolo, quando l’arma possente sarà inumano di tutti, la vedrai allora la lotta generosa per correre là a rappresentarti, a combattere pel tuo bene, ed a … riscuotere l’indennità.
***
Ma tu lavoratore avrai già ben aperto gli occhi, tu non ti presterai a questo giuoco.
Tu sai per esperie za che dove c’è un privilegio, c’è un violento ; dove c’è un violento c’è un tiranno ; dove c’è un tiranno ci deve essere un ribelle.
C’è oggi il privilegio ?
Purtroppo, e non c’è bisogno di dimostralo, ed allora c’è il violento e c’è il tiranno.
C’è il violento poichè c’è un esercito di birri e di soldati armato fino ai denti al comando del privilegio, c’è il tiranno perchè ogni volta che tu hai domandato giustizia, libertà, pane, ti fu sempre risposto con la mitraglia.
Rammentati dunque che ci deve essere un ribelle inevitabilmente per necessità.
Non credere quindi che la borghesia rinunci queta queta ai suoi privilegi ; che si lasci spodestare garbatamente dai nuovi conquistatori… di pubblici poteri.
Non credere, che l’arma del voto sia efficace a liberarti.
Prima di tutto perchè essa è un tranello, altrimenti non te l’avrebbe concessa, eppoi perchè è sicura di resistere fino all’ultimo sangue.
La scheda è un tranello poichè con essa il lavoratore non riuscirà mai alla conquista dei pubblici poteri. È un tranello perchè i lavoratori, sempre intenti a lottare per quella irraggiungibile conquista, tralasciano la vera lotta per i propri e veri beneficî.
È un tranello perchè ti lascia libero, ma dentro una gabbia.
Infatti ottenuto perchè ti lascia libero, ma dentro una gabbia.
Infatti ottenuto il suffragio universale occorre vedere se sarà possibile conquistare la maggioranza degli elettori, occorre vedere se i rappresentanti dei lavoratori faranno davvero gli interessi del popolo ; quindi, dato tutto ciò, occorre vedere se sarà possibile, à questa rappresentanti, di fare quello che promettono.
La borghesi è sicura del fatto suo come il babbo che ha dato al figliuolo il fuciletto di legno.
Eppoi la borghesia conta sull’ignoranza, sulla superstizione che infonde il prete, sulla schiavitù, sulla miseria in cui ti schiaccia il capitalista ; su tutta la caterva di preti, soldati, impiegati, magistrati, proprietari, è via du seguito che saranno sempre tutti elettori e favorevoli a loro.
Essa conta sulle limitazioni di cui son circondati questi pubblici poteri sorvegliati dai poteri superiori che non sono pubblici, ma un privilegio della borghesia.
Il municipio, dipende della provincia, dal prefetto, dal Ministero, dal parlamento, dal Senato, dal re.
Il parlamento, anch’esso dipende dal Senato, dal Ministero, dal re.
Il re, a sua volta, dipende dalla classe dominante che lo circonda, dal capitalismo ch’è il vero sovrano.
Ed infine la borghesia conta sulla forza armata con cui potrebbe disfare d’un subito anche i pubblici poteri qualora le fossero di danno ed i lavoratori riuscissero a conquistarli.
***
Questa è la famosa arma del voto ; ecco la infallibile potenza della scheda.
Poveri sogni, dunque, dopo tante fatiche !
Non è tra oppressori ed oppressori ed oppressi che possono aver luogo le lotte civili.
Le lotte pacifiche, le lotte del pensiero onde affrettare la marcia del progresso, avranno luogo più in là, quando si disputerà fra uguali.
Contro i tiranni no.
È inutile che ci lusinghino col suffragio universale, con la leva elettorale, con le precauzioni contro i brogli, con la scheda colorata, con l’indennità, parlamentare !
La corruzione non riusciranno a trattenerla, il loro inganno lo conosciamo bene !
Oh, troppa grazia, troppa grazia, perdio !
Costoro c’indicano la scheda perchè sanno bene che non arriverà in capo di nulla, che se doves e veramente raggiungere qualcosa non ce la consiglierebbero, ma ce la negherebbero.
Possiamo noi fidarci di loro quando ogni mossa è per gravare su noi, quando ogni parola è seguita da una minaccia, quando ogni ordine è une baionetta che si fa incontro ?
Che depongano le armi loro per primi, che le adoperano da un pezzo, e comincino loro a mostrarsi generosi verso noi che soffriamo tanto e da sì lungo tempo !
La tirannia borghese non è da meno delle tirannie passate.
Privilegi allora, privilegi oggi, sopraffazioni allora, sopraffazioni oggi ; miserie allora, miserie oggi.
ieri violenze, oggi violenze, ieri prigioni et fucilate, oggi prigioni e fucilate.
***
Cos’è cambiato dunque ?
Ed allora anche noi ripetiamo, ciò che la borghesia ha fatto per la sua liberazione.
Essa ci ha insegnato la via del sacrificio, la via delle ribellione.
La storia ce lo insegne, il ricordo de’ nostri padri ce lo inspira, l’eco delle zolle insanguinate ce lo suggerisce.
Tu vedi, o popolo, la miseria che ti ricorda, le ingiustizie che ti affamato.
Tu hai veduto la folla bruta delle baionette irte contro le tue preghiere, tu hai veduto vomitar mitraglia le bocche di quei fucili mentre la tua domandava pane.
Tu hai veduto intorno a te seminata la morte.
Tu hai pianto, hai sperato inutilmente.
Ebbene, dinanzi a tutto ciò considera tu il valore du quella pretesa arma che t’offrono : la scheda, il diritto al voto, il suffragio universale.
Dinanzi a tanto soffrire, a tanta schiavitù, a tanto strazio delle tue carni ; dinanzi all’esempio della storia, al ricordo di tanti sacrifici, all’ammonimento di tante vittime, è superfluo consigliarti il tuo dovere.
Sollevati !
Da le rivolete audaci germinerà la Redenzione !
L’Alleanza libertaria
Giuseppe Ciaffarri, gerente responsabile
Tip. « Iride »Via Muzio Clementi, 70 a
sources :Pubblicato nell’Alleanza libertaria : contro ogni forma di sfruttamento e di autorità, Roma, n. 124 (22 giugno 1911), p. 4.
- cotes :