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[Una rappresaglia chiamata processo]

Image (fixe ; à 2 dimensions)
titre :
[Una rappresaglia chiamata processo]
adresse :
. — Milano Milan : Comitato anarchico di controinformazione sociale,
description technique (h × l) :
. — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; 84 × 60 cm
notes :
descriptif :


Testo e piccoli disegni (homme-cage à oiseaux)

texte :

anni 68-76

Terrorismo difensivo dello stato
ovvero : Strategia della tensione : ideatori e gestori della politica delle stragi i Suoi corpi separati con l’uso della manodopera fascista.
Assolti/51 negli anni "di grazia", ’80/’81/’82............

anni 77-82

Terrorismo offensivo dello stato. Con l’approvazione delle Leggi Speciali, ovvero incriminazione ed epurazione in massa del movimento ’77 : migliaia di anni di carcere distribuiti nei grandi processi inquisitori ("pentiti" annessi e connessi).
Tortura.............. Art. 90...............

Una rappresaglia chiamata processo

La situazione attuale è coperta da immagini e comunicazione simulate che creano uno scenario in cui il terrore e la repressione sono spettacolarmente vissuti come ricatto nelle angosce e nelle paure di milioni di persone, che si lasciano docilmente carpire quel consenso indispensabile allo Stato e al Capitale per imporre la "Pace Sociale". Da qui l’estorsione continua che subiamo della nostra vita, il tentativo di atrofizzare le nostre più vive passioni, di soffocare i nostri desideri/bisogni e la voglia di condurre un’esistenza appagante e non delegata.

La rappresaglia conosce la sua legalizzazione successiva : il processo

Non ultimo quello d’Appello che il 18.5.82 si terrà a Firenze contro alcuni compagni accusati di "aanda Armata", "associazione sovversiva" ed altri reati, con riferimento ad "Azione rivoluzionaria".Di essi sono tutt’ora detenuti : Davide Fastelli, Gaby Hartwig, Rocco Martino, Nella Montanini, Juan Soto Paillacar, Carmela Pane, Willy Piroch, Valeria Vecchi, Ivan Zerlotti.

Mentre ribadiamo la nostra profonda solidarietà ai compagni inquisiti, vogliamo altresì rimarcare che non ci interessa qui additare la "giustizia" di Stato che si accanisce contro i rivoluzionari e i ribelli sociali, né operare il solito muffo distinguo fra "innocenti" e "colpevoli", poiché questo rientra nelle regole della logica statuale e del suo diritto che da sempre ci sono estranei. La condanna dei compagni serve allora al potere, sia come deterrente verso le opposizioni rivoluzionarie, sia per usarli come capri espiatori e legalizzare così il suo terrore quotidiano.

Come individui irriducibilmente avversi ad ogni potere, ribadiamo che occorre aggredire ogni luogo di sfruttamento e d’oppressione, ricucendo ed estendendo autentica solidarietà ed agire offensivamente sovversivo capaci di distruggere quanto il terrorismo di Stato ha posto in atto.

Per la rivoluzione sociale e l’anarchia
diffondiamo libertà/liberazione immediata

Comitato anarchico di contro/informazione sociale di Milano

Serigrafato in proprio


sources :
 
cotes :

FF 50 (Biblioteca Archivio Germinal)