Collettivo Carceri Bruno Filippi

 

 
 

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1 affiche :

 

    [I sepolti vivi : terrorista è lo stato]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    I sepolti vivi : terrorista è lo stato]. — Carrara Carrare : Collettivo Carceri Bruno Filippi, (Tipolitografica, stampa la Coop (Carrara)). — 1 affiche (impr. photoméc.), coul. (une  : noir ) ; 84 × 60 cm.

    • Affiches par pays  : Italie
    • Lieux d’archivages  : Biblioteca Archivio Germinal (Carrara)
    • Liste des thèmes  : prison  ; terrorisme
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  : Filippi, Bruno (1900-1919)
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : soutien à militants
    notes :
    descriptif :


    Testo

    texte :

    I SEPOLTI VIVI

    TERRORISTA E’ LO STATO

    Oggi giorno si parla soltanto di ‘terrorismo’ : Terrorismo, che deriva da quelle persone, da quei giovani che vogliono cambiare qualcosa in questa società di merda... società basata sul potere, una società che non può più nascondere niente... una società putrefatta, dove scandali sopra scandali scoprono gli esseri che con le belle parole incantano e con i fatti tirano avanti il discorso del lupo e dell’agnello... ‘del più forte’ ; esseri che in questa società possono cambiare volto, possono cambiare figura, diventano i più spietati aguzzini, i più spietati torturatori, i più spietati assassini ; i finti profeti di nuove idee : ‘idee della saccoccia, idee di sopruso’.

    Noi ci domandiamo se questa gente ha il diritto di comandare, di assassinare, di torturare, di richiudere persone nei ‘lager’, in manicomi ; di torturare non solo fisicamente, ma anche psichicamente, per l’annientamento del fisico senza lasciare traccia alcuna... Altro che processo di Norimberga !!!
    Questi signori del potere possono, si sentono forti, si sentono protetti. Protetti da voi operai, da voi cittadini. Loro vi promettono, vi bastonano, vi ammazzano, vi aumentano le tasse. Ma voi siete come le pietre, non sentite nessun dolore ; brontolate, mugugnate, ma dopo siete ancora voi, i servi secolari, e non vedete che ogni giorno che passa perdete quel briciolo di libertà e un briciolo di vita.

    I sepolti vivi sono quei giovani che, nonostante tutte le lotte portate avanti, ‘lotte contro ogni sopruso, contro ogni assassinio di Stato’, adesso stanno pagando, come sepolti vivi, rinchiusi in numerosi carceri (speciali - normali) che avete fatto costruire voi tutti, poveri sciocchi ! 23 ore su 24 rinchiusi in cubicoli di cemento armato 2 metri per 3, isolamento assoluto da ogni forma di vita, sia vegetale che animale ; un’ora di ‘aria’ al giorno in una trincea di cemento armato 2X3, con mura alte 5-6 metri e come tetto una rete metallica. I colloqui (tra parenti stretti), vengono effettuati in una stanza 3X4 in cemento armato, anche le panchine per sedersi sono in cemento armato, e come parete divisoria (detenuto-parente) una vetrata blindata. Praticamente il detenuto non ha contatto con nessuno (un abbraccio, un bacio, una carezza), niente, sembra di andare a vedere grandi acquari, però al posto dei pesci ci sono gli esseri umani.

    Nessuna forma di vita, sia vegetale che animale, riuscirebbe a sopravvivere in questa maniera. Una tortura fisica e psichica : la pelle diventa piano piano (per il non contatto con aria, aria sana) di color bianco pallido ; comincia piano piano la putrefazione fisica ; subentrano malattie del sangue, polmonari, del fegato. Psichicamente l’individuo viene ridotto ad essere una macchina comandata (autonoma) ; non deve più essere se stesso (una persona capace di pensare). Se si ribella a queste angherie (torture), gli verranno imposti altri provvedimenti ancora più restrittivi, più severi, per far diventare l’essere come il cane : anche se viene bastonato leccherà sempre la mano del padrone.

    Questa è una condanna a morte fisica, senza che quegli aguzzini si sporchino le mani. E voi insieme a loro avete pronunciato questa condanna :

    SEPOLTI VIVI FIN CHE MORTE NON SOPRAGGIUNGA !

    Denunciamo questi inquisitori : RIBELLIONE NON E’ TERRORISMO, ma liberarsi di ogni forma di sopruso e di potere. Ribellarsi non vuol dire nascondersi dietro una sigla di partito, ma portare avanti idee di libertà e di uguaglianza.

    Collettivo Carceri Bruno Filippi

    P.te Baroncino - Carrara


    sources :