1922

 

 

4 affiches :

 

    [Dormienti destatevi, luce, amore, verità]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Dormienti destatevi, luce, amore, verità]. — Padova Padoue : Libre pensée, . — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; 98 × 71 cm.

    • Affiches par pays  : Italie
    • Lieux d’archivages  : Mundaneum (Mons)
    • Liste des thèmes  : religion et spiritualité (en général)
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  : Bruno, Giordano (1548-1600)
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  :
    notes :
    descriptif :


    [ texte ]

    texte :

    Federazione internazionale del Libero Pensiero

    Associazione nazionale Giordano Bruno
    Sezione padovano e Gruppo studentesco

    Dormienti destatevi — Luce, Amore, Verità

    Son sette secoli, o Università nostra gloriosa, o propugnacolo strenuo della libertà di pensiero !

    Per lunga era i dotti si erano addormentati nell’ossequio alle formule degli antichi sapienti : ma tu non acquetasti la tua anima grande entro i limiti angusti, e mentre pur accoglievi aristotelici pugnaci e galenici esperti, scoprivi nuove leggi ai gravi ed ai mondi e permettevi con nuovissima audacia che i tuoi grandi anatomici dessero ai neofiti stupiti l’interdetta nozione del corpo umano.

    La Chiesa credeva e, non ammettendo il pensiero se non intonato al suo credo, voleva spegnere ogni luce che non fosse la sua. Ma tu ammettesti nel tuo seno tutti i pensatori, chiedendo ad essi soltanto elevatezza di mente, potenza di dottrina, nobiltà di sentire, ed accanto a coloro che accettavano i dogmi concedevi anche ai più perseguitati onorato diritto di asilo.

    Nata dalla ribellione all’asservimento avesti spesso la ventura di appoggiarti a Governi saggi e liberali, ma anche da essi esigesti la tua libertà come un diritto inalienabile, e nelle ore fosche del dominio straniero le vie della Città ed i campi di battaglia ti videro avanti d’ogni altro, nella difesa delle libertà del popolo nostro, per essere libera fra liberi.
    Hai raggiunta la vittoria ultima, o Università Patavina, o campione dei liberi studi ? Fra gli applausi che ti salutano, fra le bandiere che a te s’inchinano, nessun’anima pavida del vero prepara le armi od affina le insidie per rinnovare i secolari conati ? Così sia ! Che, se questo non fosse, la tua storia affranca, i nostri cuori modesti ma fervidi, e ci assicura che, come non mancò nei secoli trascorsi, così mai mancherà chi condurrà a nuove vittorie la tua, la nostra bandiera : la più alta dignità dell’uomo : la libertà del pensiero.

    Padova, li 14 maggio 1922

    Tip. Ed. La [Garangola ?]


    sources :
     

    1922
    Affiche liée


    [Dormienti destatevi, luce, amore, verità]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Dormienti destatevi, luce, amore, verità]. — Padova Padoue : Libre pensée, . — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; 175 × 70 cm.

    • Affiches par pays  : Italie
    • Lieux d’archivages  : Mundaneum (Mons)
    • Liste des thèmes  : religion et spiritualité (en général)
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  : Bruno, Giordano (1548-1600)
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  :
    notes :
    descriptif :


    [ texte ]

    texte :

    Federazione internazionale del Libero Pensiero

    Associazione nazionale Giordano Bruno
    Sezione padovano e Gruppo studentesco

    Dormienti destatevi — Luce, Amore, Verità

    Il alto i cuori ; al sole le nostre bandiere !

    La nostra organizzazione, che è scuola e disciplina d’amore et di fratellanza, raccoglie ogni anno le memorie attorno al fatidico evento, che segno pei secoli il XX Settembre 1870.

    Tra le oscure lotte della teocrazia medioevale, il pensiero di Dante : tra le fosche ombre della millenaria schiavitù dello spirito, le faville dei reghi ; tra i sistemi di filosofia preordinati al servaggio, la grande, l’intrepida, la continua battaglia degli animi forti.

    Premio adunque di prove feconde, elaborazione secolare di pensiero e di azione, vivido trionfo di verità sulla nequizia, il XX Settembre parve aprire spazio infinito e non conteso agli ideali nuovi, parve disperdere le tenebre, per sempre, dalle coscienze umane, parve segnare a ciascun fatto intellettuale il campo incommensurato, per ogni conquista, nella disciplina del dovere.

    Ma il nemico non dorme ; alla forza brutale, che spezza l’uomo o lo piega, alla violenza spirituale, che soffoca l’idea o la dissolve, egli surroga il metodo, non inconsueto alle sue tradizioni poderale di esperienze e di astuzie. È al popolo, che egli volge la voce e gli atti ; è al popolo che egli favella con l’accento lusingatore delle riforme sociali : egli, che, per suo istituto, pone come condizione di vita la forza propria e la sottomissione altrui, parla di rivendicazioni, solo perché più no frutterebbe l’antico costume delle torbide paure.

    Nulla da codesta nemico ; l’amore e la fratellanza che noi abbiamo sempre predicati, ispirino agli italiani, in questa pallida ora, necessarie reciproche rinuncie a preconcetti sorpassati o collidenti, per una salda unione di libere coscienze. È poiché non tramontano le idee, che hanno conquistato diritto di cittadinanza nel mondo, ricordiamo al popolo, e prima a noi stessi, che il divenire sociale è idea tutta e soltanto nostra, gloria non contesa del pensiero laico, come quella che deriva da una fonte di virtù incorruttibile e da un palpito d’amore.

    Lavoriamo adunque concordi e fidenti, con le migliori nostre energie, sotto l’usbergo incontaminato delle nostre fedi ! Operiamo, perché è sacrilegio soffermare, anche per un istante, il cammino sulla via del progresso : operiamo concordi, perché è elemento, di noi medesimi dissolvente, questa lotta sterile di uomini i quali passano senza concetti e senza affetti, come fantasmi attraverso le responsabilità della vita sociale ; operiamo fidenti con tranquilla coscienza, acché la Patria e l’umanità si ritemprino nel lavoro costante, acché il lavoro dispensi la gioi del vivere, la sicurezza dell’operare, la pace et la giustizia.

    Così, come il vecchio monito ci insegna, erigeremo nei nostri cuori templi augusti e superbi alla virtù escaveremo tetre e profonde prigioni al vizio. Nel nome dei martiri di ogni età e degli eroi di ogni adattamenti e tutte le brutture passate ed attuali della vita civile : degni dell’avvenire, completeremo, con la conquista indefettibile contro ogni dispotismo, sul pensiero, le libertà politiche e l’integretà morale della Patria !

    Tip. La [Garangola ?]
    [… ?] : Via [… ?]


    sources :
     

    1922
    Affiche liée


    [Manifesto aos trabalhadores conscientes]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Manifesto aos trabalhadores conscientes]. — Lisboa Lisbonne : [s.n.], . — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; x × y cm.

    • Affiches par pays  : Portugal
    • Lieux d’archivages  :
    • Liste des thèmes  : marxisme  ; prison  ; répression  ; syndicalisme : syndicalisme révolutionnaire
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  : Maria, Manuel (....-1922)
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  :
    notes :
    descriptif :


    [ texte ]

    texte :

    Manifesto aos trabalhadores conscientes

    Camaradas :

    E’ após uma analise aturada á situação social revolucionaria do nosso paiz, que nós somos constrangidos a vir a publico, dar parte de uma resolução algo importante por nós tomada, pois que ela é o inicio de uma nova era de processos de camaradagem o solidariedade entre as duas modalidades distintas — Marxismo, hipocritamente encoberto com a mascara de Comunismo, e Comunismo libertario.

    Com origem em dissidencias e personalismos, e numa contenda de principios filosofico-sociais, fundou-se em Portugal um partido politico denominado : Partido Comunista.

    Este Partido, cujas bases assentam nas teorias marxistas e que tende á conquista do poder politico-estatal, entravando por esta forma a marcha da Revolução que aspira á conquista da integra emancipação humana e á supressão de todo o principio de autoridade, alberga no seu seio individuos de caracter duvidoso, cujo proceder tem dado ensejo a merecer a mais completa repulsa de todo o trabalhador consciente.

    Sabemos que nessa facção politica existem individuos cuja intenção é boa. Contudo, reconhecemos que estão mal colocados, pois se encontram fora do seu campo de acção.

    Sucede isto, pelo facto desce partido se acobertar sob a bandeira do comunismo, atraindo por esta fórma bastantes camaradas incautos, que julgam vêr nele uma força revolucionaria, suficiente a preparar a Revolução num curto espaça de tempo.

    Porem a força das circunstancias e a propria ideologia do Partido teem evidenciado a incapacidade deste em fazer algo de concreto pela emancipação do proletariado, tendo começado já as divergencias e as desilusões.

    A provar esta nossa asserção está o facto do nosso desditoso camarada Manuel Maria, filiado nesse partido, que reconhecendo o campo falso em que estava colocado teve a consciencia de regressar ao campo sindicalista revolucionario, o que ocasionou o seu assassinato infame por um bando de facinoras que, ainda não satisfeitos com isto, não tendo saciado a sua sede de sangue, teem ameaçado de morte camaradas nossos por terem tido e lealdade de verberar o seu procedimento.

    Outros ha, que querendo seguir o exemplo de Manuel Maria, o não teem feito, talvez pelo receio de serem victimas do sectarismo dessas criaturas, cujo procedimento ignobil se assemelha aos « fascistas » italianos, pois o seu fito não é outro senão o desmantelamento da organização operaria.

    Poder-nos-hão objectar que o Partido Comunista não pode ser responsavel pela obra criminosa e demasiadamente cobarde que uma reduzida meia duzia de malucos impunemente vem realisando.

    Mentira ! respondemos nós, que pela causa revolucionaria proletariana temos sacrificado o nosso bem estar, a nossa saude e a propria Liberdade por tempos infinitos.

    O Partido Comunista não repudiando até hoje o assassinato do nosso inolvidavel camarada, provou insofismavelmente a sua abjecta cumplicidade num crime tam hediondo. Os miseraveis acobertam-se sob a sua bandeira, e o Partido Comunista não ousa escorraçar das suas fileiras essa malta miseravel, sem nobresa nem ideal, ralé desprezivel, incapaz dum gesto que dignifique, mas disposta a praticar as mais degradantes baixesas humanas.

    Em face do que acabamos de narrar, é num indignado assomo de revolta que nós sindicalistas revolucionarios presos por delicto social, de dentro desta masmorra nos dirigimos a vós, para ponderardes bem na obra de vil traição que estes individuos estão executando e definirdes qual a sua situação perante a massa trabalhadora consciente.

    Por nossa parte, desde já constatando a maneira deslial e indigna como teem procedido, publicamente declaramos ter tomado as seguintes deliberações :

    Tomar na devida consideração aqueles que fazendo parte desse Partido, já estivessem presos á data do atentado a Manuel Maria ;
    recusar a nossa camaradagem e solidariedade a quaisquer individuos que continuem fazendo parte dessa organização ;
    repudiar todo o auxilio moral e material que nos queiram prestar os mesmos individuos, visto eles serem nossos inimigos e o seu obulo vir manchado com o sangue dum camarada que baqueou victima da paixão cega dos neo-comunistas convertidos em “fascistas” ;
    afirmar a nossa inabalavel crença no Ideal anarquista, reconhecendo o Sindicalismo revolucionario como unico meio de luta para a sua efectivação.

    Abaixo os traidores !
    Abaixo os « fascistas » portugueses !
    Viva o Comunismo libertario I

    Cadeia do Limoeiro, 1 de Novembro de 1922.

    Os sindicalistas revolucionarios presos por delito social,

    Manuel Vieira — João Nunes — Antonio Joaquim Pato — Joaquim Pita — Avelino de Castro — Jaime de Campos — Raul dos Santos — Sebastião Vieira— Antonio Manuel Vinhais — Joaquim Fernandes Talhadas — Artur Gonçalves — Antonio Soares Branco — José Agostinho das Neves — José Lopes — José Gordinho — Joaquim Mendes — Manuel de Castro Simões — Urbano Alves — Alvaro Damas — Manuel João — Carlos Correia — Antonio Torres — Manuel Ramos — Henrique Rolim Ramos — Manuel Viegas Carrascala — Antonio José d’Almeida — Quirino Fernandes José Nunes dos Santos — José d’Almeida Figueiredo — Sebastião da Costa Brito — Fernando Pedro Candido — Bernardino Sebastião Paiva — Salvador de Matos Filipe — Antonio Chagas — Pedro de Matos Filipe — Bernardo Costa — Candido Rodrigues Mendes — Bernardo Montes — José Bernardino dos Santos — Antonio Louçã — Francisco Luiz — Dionildo Novais — Francisco Costa — Francisco de Oliveira — Albano Costa — José Vicente — José Rodrigues Pereira — Joaquim Pedro — Estevão Azenha — José Maria da Silva — José Rodrigues

    […]a Ass. dos Comp. Tipograficos


    sources :

    http://casacomum.org/cc/visualizador?pasta=04525.068



    image indisponible

    [meeting Cottin]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    meeting Cottin]. — Paris : UA__ - UAC_ - UACR (Union anarchiste… [communiste] [révolutionnaire]) ; [et al.], . — 1 affiche (impr. photoméc.), coul. (une  : noir , papier de couleur ) ; 90 × 63 cm.

    • Affiches par pays  : France
    • Lieux d’archivages  :
    • Liste des thèmes  : justice
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  : Cottin, Émile (1896-1936)
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : conférence, débat…  ; meetings et manifestations  ; soutien à militants
    notes :
    descriptif :


    [ texte (avec espace à compléter) ]

    texte :

    […]

    […

    Grand Meeting

    …]


    sources :

    Affiche citée, entre autres, dans Le Libertaire du 24 février 1922 :

    Une affiche
    Pour permettre aux groupe d’organiser, dans les meilleurs conditions, des réunions en faveur de notre admirable Cottin, l’Union Anarchiste vient d’éditer trois mille affiches passe-partout (format colombier) avec place en blanc, pour l’indication du lieu et du jour de la réunion, du nom des orateurs et du groupe organisateur.
    L’Union Anarchiste laisse ces affiches au prix de 17 fr. le cent. Franco : 20 fr.
    Adresser les commandes et les fonds à Bertelletto, 69, boulevard de Belleville, Paris (11e).