A cerclé (A encerclé) Ⓐ

 

« Conçu par Tomás Ibañez et réalisé graphiquement par René Darras » (L’histoire véridique du
A
). Voir aussi l’article « La véridique histoire du A cerclé ».

Au moins 102 cartes postales anarchistes parues avec ce nom. Voir sur Cartoliste.

 

Affichage par année

924 affiches :

 




    [Internationale cynique ; vive la révolution douce]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Internationale cynique ; vive la révolution douce]. — [S.l.] : [s.n.], [ca ]. — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; 46 × 35 cm.

    • Affiches par pays  : France
    • Lieux d’archivages  : CIRA (Lausanne)
    • Liste des thèmes  : marxisme  ; révolution
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  :
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  :
    notes :
    descriptif :

    [ têtes au formol « extra, longue conservation » et têtes embrochées : Marx, Engels, Lénine, Staline, Mao ; a cerclé dans le "C" de cynique]

    texte :

    Internationale cynique

    Il faut en finir avec les dictatures « révolutionnaires », les tribunaux « révolutionnaires », les chefs « révolutionnaires », les guides « révolutionnaires », les armées « révolutionnaires », les prisons « révolutionnaires », l’État, les gouvernements « révolutionnaires »…

    La révolution ne saurait avoir ni dictatures, ni tribunaux, ni chefs, ni guides, ni armées, ni État, ni gouvernements, ni dieu, ni maître !!!

    l’imagination ne sera jamais au pouvoir

    l’imagination nie le pouvoir

    le pouvoir nie l’imagination.

    Vive la révolution douce

    Formol extra, longue conservation

    Internationale cynique


    sources :
     

    1985

    [ca  1970]

    1977
    Affiches liées














































    [Azione diretta contro il militarismo]

    notice :
    Image (fixe ; à 2 dimensions)
    [
    Azione diretta contro il militarismo]. — Carrara Carrare : FAI_ (Federazione anarchica italiana), [ca ] (Tipolitografica, stampa la Coop (Carrara)). — 1 affiche (impr. photoméc.) : n. et b. ; 85 × 60 cm.

    • Affiches par pays  : Italie
    • Lieux d’archivages  : Biblioteca Archivio Germinal (Carrara)
    • Liste des thèmes  : antimilitarisme
    • Géographie, géopolitique et Histoire  :
    • Noms cités (± liste positive)  :
    • Presse citée  :
    • Vie des mouvements  : journal mural
    notes :
    descriptif :
    Symbole(s) utilisé(s) :

    testo

    texte :

    Azione diretta contro il militarismo

    Morire per la patria... morire per niente

    Tutti parlano di pace, ma intanto da ogni parte del mondo, diviso dagli stati in blocchi militari, sorgono minacce di guerra, di distruzione e di morte.

    La pace non può essere affidata ai militari, che per professione vivono di guerra, nè ai governanti, che per interessi di classe si contendono i guadagni derivati dalla vendita di armi nel mondo.

    Gli anarchici hanno sempre lottato contro il militarismo e contro la guerra come parte della lotta per l’emancipazione dei lavoratori. La nostra azione si è sempre distinta dalle prediche pacifiste borghesi e ha individuato nei lavoratori l’unica forza che può impedire la guerra. Oggi non ci uniamo al coro di chi in questi anni taceva davanti alla politica di riarmo degli stati, e che oggi contribuisce a sperperare ingenti somme di denaro sottratto ai lavoratori a vantaggio dell’industria bellica e del militarismo.

    Oggi contro gli stati e il capitalismo lottiamo per l’abolizione di tutti gli eserciti, contrapponiamo alla propaganda borghese e riformista dell’ “amor di patria” e della “solidarietà nazionale” l’internazionalismo proletario per l’abolizione dello sfruttamento e del dominio dell’uomo sull’uomo.

    Lavoratori

    la pace non si ottiene con le trattative fra stati, con le raccolte di firme o con le preghiere in piazza san pietro, ma rifiutando di accettare questa scelta nucleare.

    I missili non vengono installati se sono i lavoratori ad impedirlo con la mobilitazione di massa, l’esercito non si rafforza se i giovani rifiutano di obbedire e di servire. Per questo bisogna rafforzare la solidarietà con i compagni detenuti nelle carceri militari per essersi opposti attivamente al militarismo.

    Lottiamo per l’espropriazione e la gestione operaia delle fabbriche d’armi e affinchè queste producano beni sociali. Lottiamo per l’uscita della NATO dall’Italia e contro tutti i blocchi militari.

    Leghiamo la nostra lotta in modo internazionalista a tutti i popoli del mondo che lottano contro il militarismo e la guerra.

    Quando lo stato si prepara ad ammazzare si fa chiamare patria

    (stampa...)


    sources :